«La mia scrittura non è dolce, non è sentimentale, è volutamente tesa alla denuncia sociale e politica. Questo può essere considerato un difetto solamente da chi in letteratura è legato a vecchi stereotipi, triti schemi mentali che associano le donne a una scrittura di zucchero filato e a sentimenti da chioccia…
…I miei romanzi non hanno lo scopo di calmarvi come una camomilla piena di miele, sono un distillato di veleno. Lo scopo non è curare ma mostrare la ferita nuda in tutta la sua crudezza, attraverso simboli ed immagini che aprano la mente. Niente buonismo. I virtuosismi letterari di chi scrive bene ma non dice niente non mi interessano. Niente cieli azzurri e canto d’uccellini, idialliaci mondi di soavi profumi. Il mio romanzo, che piaccia o no, è una frattura di riflessione…».
«la letteratura è clava, lancia, pistola, proiettile che colpisce, è l’arma di chi pensa…».
Maria Antonietta Pinna