Negli anni giovanili, nonostante fosse indirizzato verso una formazione computistica e amministrativa, il futuro storico della città di Viterbo Cesare Pinzi mostrava sensibilità e passione letteraria e sentiva le suggestioni artistiche che non ancora ventenne sembrava dovessero avviarlo lungo i prestigiosi sentieri della lirica. Egli aveva coltivato, nel clima risorgimentale, una vera passione per il canto e aveva vissuto sul palcoscenico l’emozione di unire la parola alla musica esibendosi in varie città italiane.
Presso il teatro dell’Unione a Viterbo, in occasione delle esibizioni di Pinzi era in cartellone anche il balletto La Circassa, interpretato come prima ballerina da Elvira Salvioni, balletto che è stato di certo un elemento di ispirazione per la composizione del poemetto omonimo da parte del giovane Pinzi nel 1868. Questi aspetti della personalità del ventenne cantante-poeta romantico possono essere ritenuti i riferimenti di partenza per comprendere anche le origini «interiori» La Circassa che, come egli stesso dichiara, gli era stato ispirato dalla lettura de Il prigioniero del Caucaso, poemetto del poeta russo Aleksandr Sergeevič Puškin. L’intima partecipazione con cui Pinzi viveva le passioni culturali e civili del suo tempo, fa considerare meno curioso il fatto che alla metà dell’Ottocento un giovane viterbese si dedicasse alla scrittura di un testo poetico ambientato nel Caucaso. È la testimonianza che egli aveva recepito le suggestioni romantiche di quell’orientalismo che si era andato diffondendo nella cultura europea attraverso diversi autori, in particolare francesi e inglesi, che avevano pubblicato in varia forma resoconti letterari o geografici dei loro viaggi in quei luoghi dal fascino esotico.
Presso il teatro dell’Unione a Viterbo, in occasione delle esibizioni di Pinzi era in cartellone anche il balletto La Circassa, interpretato come prima ballerina da Elvira Salvioni, balletto che è stato di certo un elemento di ispirazione per la composizione del poemetto omonimo da parte del giovane Pinzi nel 1868. Questi aspetti della personalità del ventenne cantante-poeta romantico possono essere ritenuti i riferimenti di partenza per comprendere anche le origini «interiori» La Circassa che, come egli stesso dichiara, gli era stato ispirato dalla lettura de Il prigioniero del Caucaso, poemetto del poeta russo Aleksandr Sergeevič Puškin. L’intima partecipazione con cui Pinzi viveva le passioni culturali e civili del suo tempo, fa considerare meno curioso il fatto che alla metà dell’Ottocento un giovane viterbese si dedicasse alla scrittura di un testo poetico ambientato nel Caucaso. È la testimonianza che egli aveva recepito le suggestioni romantiche di quell’orientalismo che si era andato diffondendo nella cultura europea attraverso diversi autori, in particolare francesi e inglesi, che avevano pubblicato in varia forma resoconti letterari o geografici dei loro viaggi in quei luoghi dal fascino esotico.