«Questa caccia, sostanzialmente ancora istintiva e fatta con mezzi indubbiamente semplici, come accadeva sin dall'antichità, era praticata per scopi concreti e in primo luogo per soddisfare il bisogno alimentare. Nel contesto antropologico del mondo contadino è perciò inesistente l'idea dello "svago" e del "privilegio", che è invece fondamento dell'ars venatoria signorile».
Il libro descrive in modo approfondito, documentato e dettagliato, la caccia per come veniva praticata nel mondo contadino fino agli anni '50 del secolo scorso: un tipo di caccia che non prevedeva l'uso del fucile o di altre armi da fuoco, che ricorreva a tecniche semplici e primitive, e che mirava a soddisfare i bisogni alimentari delle famiglie povere del contado rurale.
Un testo di antropologia culturale, che descrive nei minimi particolari gli strumenti più utilizzati per l’approvvigionamento della carne, con l'ausilio di un ricco repertorio fotografico, di una lunga serie di interviste ai "sopravvissuti" e di tavole illustrate.
Il libro è stato stampato per la prima volta nel 2009. Nel settembre 2018 è stato ristampato per la terza volta.
Un testo di antropologia culturale, che descrive nei minimi particolari gli strumenti più utilizzati per l’approvvigionamento della carne, con l'ausilio di un ricco repertorio fotografico, di una lunga serie di interviste ai "sopravvissuti" e di tavole illustrate.
Il libro è stato stampato per la prima volta nel 2009. Nel settembre 2018 è stato ristampato per la terza volta.